17 Set Cuba – Basta la “palabra!!”
E’ arrivato, sono curioso di leggerlo e nello stesso tempo un po’ diffidente, ogni autore ha paura di vedere snaturata la propria creatura…
Davanti a me il testo di una mia canzone tradotta in spagnolo, chissà forse in habanese, titolo… “El Boxeador”, già mi piace.
Lo leggo e non sono in grado di cogliere differenze sostanziali; mi chiedo se il traduttore abbia colto il significato del mio pezzo.
Per entrare un po’ di più in questo nuovo mondo Geronimo, il mio produttore a L’Avana, mi invia il brano cantato da lui in spagnolo e dopo il primo ascolto è subito amore!
La voglia di provare, di cantarlo, ricantarlo e riprovarlo ancora, sulla musica che ho scritto, diventa quasi un’ossessione e non mi concedo tregua..
La pronuncia perfetta non è il solo obiettivo da raggiungere, quello che conta è il “modo”, l’intenzione; è difficile, ma mi diverto, mi registro per riascoltarmi, ci lavoro per ore e ore.
Mi riposo un po’ ma le “palabras” continuano a cantarmi nella testa in maniera ripetitiva…. ok, la riprendo domani, devo dormire, se ce la faccio….
Ma il giorno dopo l’ossessione continua, perché la partenza per Cuba si avvicina, devo darci dentro!
Il testo lo sento più fluido e riesco a cantare l’inciso a memoria…cavoli, questo pezzo funziona, e sì, è anche più musicale del mio.
Lo provo e lo riprovo, mi registro in ogni passaggio e poi mi riascolto di nuovo, riascolto ovviamente anche Geronimo, e lui rimane ancora il migliore….eh beh, vorrei vedere….
Un’altra pausa, poi lo ricanterò; e dopo poco sono di nuovo sul pezzo!
Intuisco che il mio brano, cantato in spagnolo, è più fluido, assume colori diversi e nuove sonorità, davvero forte, suona più internazionale!
Figo, vado avanti a studiare, il tempo stringe…
E tra una prova e l’altra mi soffermo nei miei pensieri e la considerazione spontanea che nasce è: “E’ proprio il caso di dire basta la palabra!”