10 Ott Volti a confronto…
Un pugile, un cantautore, volti a confronto…
…Arte. Sangue e sudore.
Corpo e volontà.
Concentrati in quei pochi metri.
In un tempo che rallenta si spessifica
Perché li vedi quei colpi, a volte, arrivare vischiosi
E sono quelli che ti stenderanno.
E poi quelli rapidissimi che non sai neanche da dove siano partiti.
E il fuggire, il bordeggiare lo spazio Per trovare requie…
Arte, arte e sangue, arte e corpo
E solo chi ha provato, sa… (D. Darodda)
La dolce scienza del pestare, la noble art, l’arte virile dell’omicidio elaborato.
E’ vero, l’essenza della boxe è data dall’assunzione del rischio che il gioco cui si è deciso di giocare possa trasformarsi in una sfida mortale, anche se la vera meta è comunque la vittoria sportiva.
Per questo esiste il ring, forse l’unico spazio lecito e concesso dove tutto questo, persino la tragedia della morte, può accadere.
Io, cantautore, posso descrivere e scrivere della morte senza esserne toccato in prima persona, cercando di carpire e di sentire ciò che accade, o raccontare semplicemente storie, attraverso la musica e le parole… cantare la vita di un pugile a fine a carriera.
Un pugile, un cantautore, si incontrano in una palestra dell’Havana. L’odore di adrenalina fa da sfondo tra i muri scrostati di un vecchio edificio.
Ciak, si gira, ognuno nel proprio ruolo, ciascuno con la propria storia, e le proprie ferite; totalmente diversi, ma anche estremamente simili nell’esibire calorosamente la propria forza ed il proprio coraggio, dove l’emozione e la paura celata lasciano il posto alla dignità.
I Ring sono tanti, c’è quello della famiglia o delle famiglie, quello della strada, o delle strade diverse per tutti, nella musica e nel lavoro onesto della gente; ciascuno con i propri guantoni, ed ognuno con i propri colpi da sferrare, le proprie strategie e velocità differenti.
Ma, quando sei vicino ad un lottatore, senti l’essenza della sua vita nel respiro e nello sguardo deciso e rispettoso.
La boxe, ed ora la mia boxe, ti aiuta a riconoscere le sensazioni, il calore o la freddezza, la paura di quell’inevitabile sconfitta che prima o poi arriva, e di cui dovrai controllare il dolore, per poi rialzarti e ricominciare.
Un pugile, un cantautore, volti a confronto.
Queste sono le analogie che sento, e che ho intravisto nello sguardo di Radames Castillo, super pugile di Cuba.
Sì, per la prima volta -lo dico sul serio- ci siamo riconosciuti senza domandarci e raccontarci nulla delle nostre vite.
Siamo due lottatori con ferite differenti, ma pur sempre lottatori.
Immortalati in una foto come campioni.
Si, campioni di vita!